D3D 5514Quattro anni di duro lavoro, un percorso lungo e sofferto. Alla fine, dopo tante fatiche, l’obiettivo è stato raggiunto.

 

A Barumini, nei giorni scorsi, è stato inaugurato il nuovo Centro di Comunicazione e di Promozione del Patrimonio Culturale. Una struttura imponente, a pochi passi dalla reggia nuragica. Un luogo che punta a diventare meta privilegiata del turismo di qualità in Sardegna.

 

L’opera, progettata dall’architetto Tomaso Baltolu, è intitolata a Giovanni Lilliu, l’archeologo che alla fine degli anni ’50 ha riportato alla luce il nuraghe di Barumini, figlio prediletto del paese della Marmilla.

 

“Una scelta obbligata – secondo Giorgio Murru, responsabile scientifico della Fondazione Barumini Sistema Cultura – un omaggio in vita della comunità all’uomo e allo studioso che ha fatto conoscere il nostro paese in tutto il mondo”.

 

Una grande emozione per Giovanni Lilliu, presente alla cerimonia di inaugurazione del nuovo centro. “Ricevere un riconoscimento dal mio paese è motivo di orgoglio. Nella mia vita penso di aver fatto qualcosa di importante per la mia gente, ma quello che ho ricevuto dai miei paesani ripaga tutte le mie fatiche”.

 

Per festeggiare la nascita della nuova struttura, è arrivato a Barumini anche il Presidente della Regione, Renato Soru: “Barumini è uno dei luoghi simbolo della nostra identità. Tutto questo lo si deve alle scoperte di Giovanni Lilliu. La Regione nei mesi scorsi gli ha consegnato l’onorificenza di Sardus Pater. Oggi il riconoscimento arriva dalla sua comunità. Noi proveremo a custodire e valorizzare il grande patrimonio di conoscenza che il professore ha consegnato a tutti i sardi”.

 

Il nuovo centro culturale di Barumini punta a coniugare informazione scientifica e promozione turistica. La struttura è il frutto di un originale progetto architettonico: masse murarie imponenti si alternano con grandi spazi aperti. All’interno, aree espositive e sale convegni. “È la risposta del territorio alla crescente domanda di cultura – dice il sindaco di Barumini, Emanuele Lilliu – un intervento che punta a favorire la conoscenza e la divulgazione dei segni lasciati dalla millenaria civiltà dei Sardi”. La struttura è pronta ad accogliere i centomila turisti che ogni anno arrivano in Marmilla per visitare Su Nuraxi, monumento che l’Unesco nel 1997 ha inserito nella lista del patrimonio dell’umanità.

 

Il centro ospita due mostre dedicate all’archeologia e all’artigianato artistico. La prima, curata dal prof. Raimondo Zucca, è incentrata sui rapporti tra la Sardegna e la civiltà Micenea. Un legame intuito a fine ‘800 dallo scopritore di Troia, Heinrich Schliemann e accertato definitivamente solo nel 1980, grazie agli scavi di Fulvia Lo Schiavo, Lucia Vagnetti e Maria Luisa Ferrarese Ceruti.

 

L’altra, voluta dall’Amministrazione Provinciale del Medio Campidano, è invece dedicata all’artigianato artistico. In mostra le creazioni di cinquanta maestri: coltelli, tappeti, ceramiche, gioielli, tessuti. “In questo caso si tratta di un’esposizione permanente, afferma Giorgio Murru, che punta alla valorizzazione dei saperi e delle manualità del territorio”.

 

Sarà compito dei quarantasei ragazzi della Fondazione Barumini Sistema Cultura, la più grossa realtà nel settore dei beni culturali in Sardegna, dare forza e sostanza al progetto del nuovo Centro Servizi.