28Tra la prima e la seconda settimana di settembre, Lanusei ha ospitato al cineteatro Tonio Dei un evento singolare: scatti fotografici risalenti al primo Novecento e filmati degli anni Settanta e Ottanta. Un revival culturale dei periodi migliori, dovuto a C’era una volta Lanusei: pellicola del giovane Andrea Cabiddu, figlio d’arte. Erede, ma soprattutto appassionato fruitore, del ricco archivio fotografico e documentale del nonno Pietro e dello zio Mario Aresu. Il primo un fotografo, forse unico nel territorio, con studio a Lanusei nel 1902. Il secondo un intellettuale che, operando tra gli anni Settanta e Novanta, aveva creato “40° Parallelo”: circolo culturale di promettente livello.

 

“Dall’archivio ho estrapolato alcune foto scattate da mio nonno e immagini girate da zio Mario, realizzando questo primo lavoro”, accenna Andrea, riferendosi alla sua fatica. Che dev’essere stata tutt’altro che semplice, vista la bontà del risultato. Panoramiche dei primi anni del 1900, istantanee del periodo della Grande Guerra, Lanusei tra Le Cento Città d’Italia, Lanusei durante lo Stato liberale, il regime fascista, la seconda guerra mondiale, il primo dopoguerra nell’Italia costituzionale e democratica. Un periodo dal quale traspare il nuovo clima di speranza, entusiasmo, tensione: la ricerca, se non proprio del benessere, di una vita almeno più comoda e agiata.

 

I filmati sui cantieri edili, le relative maestranze, i momenti della vita sociale in piazze, bar, feste cittadine e campestri; le radio libere – pirate per la legge – che dànno idea con le loro frizzanti trasmissioni del fervore e delle iniziative giovanili; il calcio, le gare ciclistiche locali. Queste, non inferiori per spirito sportivo, serietà d’impegno, cura nell’organizzazione a quelle di più alto livello, rendono giustizia al vissuto di quegli anni, non troppo lontani. E ne rappresentano una preziosa testimonianza, ora che dei loro protagonisti rimangono soprattutto figli e nipoti.

 

E ancora le cinque giornate di sciopero – definite a suo tempo da manuale – che videro la serrata di negozi, officine, cantieri edili, agenzie, uffici regionali e statali. Il ricordo di quella carica emotiva che cittadini responsabili avevano messo in campo, per dare impulso alla loro battaglia di sviluppo. Il riferimento alle cronache dell’Unione Sarda a cura di Giacomo Mameli, dà chiara l’idea del vissuto. Il tutto – cento minuti – scorre dinamico, sostenuto da un sapiente montaggio, a consacrare l’osservazione di tempi, situazioni, società in evoluzione. La colonna sonora è ricavata, con sapienza, da musiche del periodo e rende il tutto piacevolmente fruibile.

 

Il pubblico numeroso ha indotto gli organizzatori a raccogliere le adesioni per ben quattro spettacoli – e ogni volta è stato il tutto esaurito – ospitati dal cineteatro Tonio Dei. “L’ingresso libero non spiega un tale massiccio afflusso – commentano gli organizzatori -. Il fatto è che Lanusei, da qualche lustro, rispetto a quaranta ma anche a soli venti anni fa, attraversa un periodo durissimo, per un presente spento e un futuro a dir poco misterioso”. Nostalgia dunque. Il pubblico ha approvato con entusiasmo le proiezioni, con un’animazione a cui non si era più abituati. A vedere la sala del Tonio Dei strapiena e le sue reazioni anche pirotecniche, con i dovuti distinguo, sembra quasi di rivedere il pubblico del film Nuovo cinema paradiso di Tornatore…

 

Gli applausi non sono mancati al giovane debuttante, che sicuramente ha in serbo nuovi interessanti lavori ispirati dal suo ricco archivio. E non solo.