a Nuoro: limba ‘e boe

nel Logudoro: limbuda

nel Campidano: linguarada

a Tempio: succiameli

ad Alghero: burrasca, ciucciamoch, burraxi

a Isili: piu piu

 

Ci sono due versi della celebre Scuola Medica Salernitana che riassumono gli attributi che gli antichi davano a questa graziosa pianta: ”la Borragine può dire, e ciò non è una bugia: io ti conforto il cuore e genero allegria”. Già Dioscoride definiva quest’erba ”tonico nervino di rara efficacia” e la consigliava per curare le malinconie, la tristezza e gli stati di abbattimento in quanto ”scaccia il dolore e aumenta la gioia della mente”. Studiosi moderni, rivalutando le asserzioni di quel medico dell’antica Grecia ne hanno confermato i benefici per l’alto contenuto di potassio e calcio; minerali organici di vitale importanza.

 

Il nome Borragine deriva da ”borra”, una parola del tardo latino che indicava un tipo di stoffa ruvida e pelosa proprio come le foglie di quest’erba.

Ma vediamo com’è questa gaia pianticella:

è annuale, stelo eretto, alta dai 30 ai 60 cm. Le foglie alterne, ovali, ricoperte da peli bianchi rigidi hanno un picciolo molto corto. I fiori grandi a corona stellare di 5 petali dai grossi stami bruno scuri raggruppati a becco d’uccello sono di un bellissimo colore azzurro. È originaria della Siria, si è inselvatichita in tutta l’area Mediterranea.

Si trova frequentemente tra le siepi, i ruderi, ai bordi delle strade e nei terreni incolti.

 

I suoi principi attivi sono: antociani, mucillagini, resine, nitrati di potassio, tannini, allantoina, olii essenziali.

Le sue proprietà: emollienti, espettoranti, diuretiche, antireumatiche, depurative, antinfiammatorie.

 

L’infuso di fiori si rivela utile come tossifugo, espettorante e fluidificante del catarro. -20 grammi in 1 litro d’acqua bollente. Riposo 20 minuti. Dolcificare a piacere con del buon miele prodotto dalle api nostrane e bere nelle 24 ore come espettorante e sedativo della tosse.

Il decotto delle foglie e di tutto lo scapo fiorale è ottimo come antireumatico e depurativo interno negli eczemi, foruncolosi, nelle forme eruttive caratteristiche dell’infanzia(rosolia, morbillo, scarlattina, ecc).25 grammi in 1 litro d’acqua fredda. Bollire 5 minuti. Lasciare intiepidire, filtrare bene e bere una tazzina ogni due-tre ore. Sia l’infuso che il decotto si possono utilizzare per uso esterno come antinfiammatorio, lenitivo e antipruriginoso delle mucose orali e della pelle.

 

Tintura vinosa: 30 grammi in 100 ml di vino bianco(a macero per 8 giorni)-berne due-tre bicchierini al giorno.

Siamo in primavera; per liberare il corpo dalle tossine accumulate durante l’inverno ecco un’eccellente ricetta:

far bollire per 5 minuti Borragine e Tarassaco in parti uguali. Intiepidire, filtrare e berne una tazza al mattino a digiuno, e una la sera, prima di andare a letto, come rinfrescante e disintossicante.

Le foglie fresche invece schiacciate messe sugli ascessi ne calmano i dolori ed un cataplasma, applicato molto caldo, allevia i dolori negli accessi di gotta.

 

La nostra gioiosa pianta ci conforta anche in cucina poiché viene usata nelle minestre, nelle frittate e nelle insalate primaverili (sono famosi i ravioli di borragine della tradizione culinaria ligure e gli gnocchi romani).

I nostri amici e conoscenti che in questa stagione vengono a trovarci nella nostra casa di campagna di Montricos ricordano l’insalata ”psichedelica” che preparava il nostro caro Ziu Bruno, a base di fiori di borragine, petali di rose, calendula, acacia, cipolla selvatica, cicoria, ruchetta, olio buono e…buonumore.

 

Naturalmente questa ricetta l’abbiamo fatta nostra, cercando di mantenere anche lo spirito essenziale del messaggio di tale pietanza, cioè godere dei colori, dei sapori e dell’essenza della natura con animo sano e sereno. A mio parere la definizione di ”piante medicinali” è limitativa e andrebbe più propriamente completata con ”piante medicinali e alimentari”; sarebbe infatti sufficiente inserire alcune di queste nel nostro sistema alimentare per ovviare in gran parte ai disturbi che ogni giorno ci tormentano.

 

Il centrifugato delle giovani foglie della borragine con il crescione e il tarassaco

esplica un’azione energica in quanto sollecita la funzione delle ghiandole surrenali che, se pienamente in azione, liberano adrenalina, notevole stimolante dell’organismo.

 

Da qualche tempo ha assunto grande importanza la scoperta che l’olio estratto a freddo dai semi di borragine ha la proprietà di combattere i cosiddetti ”radicali liberi” in quanto ricco di acido Gamma-Linolenico, in grado di ritardare in modo naturale l’invecchiamento delle cellule. Si usano quindi capsule contenenti quell’olio per uso interno e creme antietà per uso cosmetico. Naturalmente il consumo è notevole soprattutto nel mondo femminile, del quale questa particolare pianta -che nella sua asprezza ci sorprende con una magnifica infiorescenza- può essere simbolo.