Fate delle belle passeggiate di buon mattino, al tiepido sole di maggio-giugno e cogliete i rametti di fiori di lavanda appena sbocciati nelle macchie e sui terreni pietrosi. Legateli in mazzi lenti e fateli essiccare in luogo asciutto, buio e ventilato.

 

Una volta seccati, si separeranno facilmente dai rami passandoli tra le mani. Conservate in busta di stoffa o di carta scura per tutto l’inverno. Vi attingerete per fare le tisane o i suffumigi utili per conservare buona la vostra salute.

 

I Romani spargevano nelle loro case erbe aromatiche polverizzate e spesso le bruciavano come incenso (la parola profumo deriva dal latino “per fumum” e cioè dal fumo, attraverso il fumo). Trituravano anche i fiori di quest’erba molto profumata nell’acqua del bagno, tanto che questa prese il nome di Lavanda, dal latino “lavare”.

 

È un arbusto di piccole dimensioni, legnoso alla base. Gli steli sono eretti, alti da50 a70 cm. Ha foglie piccole, di color verde cenere. I fiori, profumatissimi, formano spighe compatte di un intenso colore blu-violetto. Si trova, allo stato selvatico, nella zona mediterranea dal mare fino ai600 metrid’altitudine soprattutto nelle colline aride e sassose. E’ frequente nelle radure, nelle macchie degradate, spesso in associazione con cisto, lentischio e mirto. In zone aride e assolate forma grandi macchie azzurro-violetto che conferiscono una certa spettacolarità per l’abbondante fioritura e l’intensità dei colori delle sue infiorescenze. È frequente nelle aree percorse dal fuoco, scompare invece dove la vegetazione diventa più fitta.

 

Nel Medirerraneo le specie più diffuse, oltre alla lavanda officinale, sono la lavanda spico e la lavanda latifoglia.

 

È coltivata intensivamente in Francia (soprattutto in Provenza), in Bulgaria e in Inghilterra per la particolare e delicata profumazione sia a scopo ornamentale nei giardini, sia a scopo industriale per profumi e saponi, oltre che per gli usi medicinali. Questa profumata pianta si presta a moltissimi usi: negli armadi e nei cassetti profuma la biancheria e scaccia le tarme, appesa a mazzetti nelle stanze allontana mosche e zanzare. Nell’Inghilterra Elisabettiana era credenza comune che molte erbe servissero a tenere lontane le malattie. Signori e signore costretti a frequentare strade e uffici pubblici di Londra, in quel periodo non certo modelli di pulizia, portavano sempre con sé dei mazzolini di lavanda da fiutare periodicamente per stornare i cattivi odori e, così almeno speravano, le pestilenze e le epidemie sempre in agguato.

 

 

Parte impiegata: sommità fiorite raccolte all’inizio della fioritura per gli infusi o i macerati e invece alla fine della fioritura per la distillazione.

 

Componenti principali: olio essenziale ( linaiolo, acetato di linalile, cineolo, canfora, borneolo, limonane, pinene, geraniolo, cariofillene), cumarine, flavonoidi, triterpeni, tannini.

 

È efficace contro tutte le forme di malessere originato dal sistema nervoso: insonnia, palpitazioni cardiache, cefalee, vertigini ma anche un valido aiuto per combattere tosse, bronchiti, asma, flatulenze.

 

Come utilizzarla:

 

 uso interno

 

–         un cucchiaino di fiori in una tazza d’acqua bollente. Riposo 10 minuti. Filtrare e bere dopo i pasti. E’ un buon digestivo, calma la tosse, abbassa la febbre e dà sollievo nell’influenza e nel mal di testa.

 

oppure 30 gocce di Tintura Madre 3 volte al giorno, in poca acqua, dopo pasti.

 

In olio essenziale: da2 a4 gocce in un cucchiaino di miele due o tre volte al giorno. E’ molto utile come rimedio per vertigini e mal di testa. Una goccia di olio essenziale spalmata e massaggiata sulle tempie lenisce rapidamente tensioni emotive ed emicranie nervose.

 

Nell’herpes simplex labialis si ottengono ottimi risultati con toccature di o.e. puro applicato più volte al giorno

 

uso esterno

 

far bollire per 10 minuti una manciata di lavanda in un litro d’acqua. Filtrare e utilizzare nelle piaghe, ulcere cutanee, scottature, ecc.

 

Gocce di o.e. di lavanda, aggiunte nella lozione di ortica, bardana e rosmarino, combattono il fastidioso prurito sul cuoio capelluto ed eliminano il grasso eccessivo dai capelli.

 

Per eliminare pruriti e irritazioni cutanei si spalma sul corpo l’olio di lavanda ottenuto facendo macerare in mezzo litro d’olio di girasole spremuto a freddo100 grammidi fiori di lavanda, raccolti prima della fioritura,e lasciati a macero per 15 giorni. Filtrare e utilizzare a piacere sulla parte interessata.

 

L’acqua distillata di lavanda è un buon tonico e dopobarba. Valido rimedio contro pidocchi e tarme. Usata spesso anche come pianta tintoria, è una interessante pianta mellifera il cui nome in vernacolo nel sud Sardegna ricorda questa funzione degli insetti che la visitano (abiòi = abi da ape). Il miele di lavandula stoechas prodotto nella nostra isola ha un gusto più fine e aromatico rispetto al miele di lavanda officinalis italiano.

 

L’olio essenziale di lavanda, distillato in corrente di vapore, si utilizza nell’industria per produrre profumi, saponi, detersivi e prodotti per l’igiene intima; nella cosmetica per le creme, dentifrici, talchi, shampoo. Per i ceramisti questa essenza è anche un diluente di colori, indispensabile per dipingere porcellane e smalti.

 

Le essenze sono le “parole” delle piante. Circolano nell’aria i messaggi rilasciati dalle specie aromatiche all’ambiente circostante. Con un continuo “parlottìo” le piante comunicano e creano dialoghi e rapporti: chiamano a sé insetti e farfalle, attirano animali amici e minacciano quelli nemici e respingono le altre specie vegetali in competizione per luce e terreno. Anche l’uomo non rimane indifferente a questa voce profumata: attraverso l’olfatto il mondo vegetale gli suscita emozioni profonde, gli evoca ricordi lontani, lo rilassa sussurrando un odore dolce o desta la sua attenzione con una squillante nota fresca.

 

Un consiglio?  Coltivate qualche piantina di lavanda nel vostro giardino: il colore dei suoi fiori e il delicato profumo influiranno beneficamente sull’animo, sul corpo e sullo spirito.