PINA MONNE è la muralista più nota in Sardegna. Le sue opere sono presenti ovunque nell’Isola. Soprattutto se girate nella parte nord scoprirete che non c’è paese dove le facciate delle case non siano state dipinte da questa brava artista di Irgoli che da anni risiede a Tinnura. Tutto è cominciato proprio nel piccolo centro della Planargia, a pochi chilometri da Bosa. Un sindaco illuminato, il medico ospedaliero Giovanni Soro, voleva creare un nuovo processo economico per il paese che aveva cominciato a rinnovare il suo centro urbano. E, ora, grazie a quel sogno, Tinnura è un borgo dipinto visitato da migliaia di persone ogni anno.
“Sono trascorsi 18 anni da quando ho partecipato al concorso promosso dal comune per la realizzazione di cinque murales. Da allora non mi sono più fermata. Il primo lavoro, però, l’ho fatto nel mio paese, a Irgoli, quando avevo 23 anni ed ero consigliere comunale. Ho dipinto una donna che inforna pane carasau”, mi dice quasi commossa quando ricorda i suoi esordi. “Ma la svolta è avvenuta proprio a Tinnura, lì ho capito che dovevo fare la muralista”. Da allora Pina Monne, accantonato il diploma di maestra, realizza murales in tutta la Sardegna regalando tocchi di colore a facciate solitamente grigie o deturpate.
I suoi lavori raccontano il mondo agro-pastorale e la cultura millenaria che rischia di scomparire. E se girate per l’Isola – da Tinnura a Sennariolo, da Thiesi a Siligo, da Abbasanta a Borore, da Semestene a Dualchi, da Cheremule a Borutta, da Bessude a Olmedo, solo per citare i paesi che raccolgono il maggiore numero di dipinti – e ammirate i suoi murales vi sembrerà di sfogliare pagine di un passato lontano.
Guardate bene: la parete diventa memoria. Avete davanti il ricordo della mietitura – bellissimo il murale di Semestene alto dodici metri –, della trebbiatura, della vendemmia e della lavorazione del formaggio;
oppure, ecco le donne che sfornano il pane o intrecciano l’asfodelo, anche se non manca la donna a cavallo nella sua straordinaria fi erezza, come a Oniferi.
Poi ci sono squarci di vita quotidiana, con uomini, animali e cose che prendono vita tanto sono vicini alla realtà. Finora, Pina Monne ha realizzato oltre quattrocento opere in almeno ottanta paesi dell’Isola, anche se non bisogna dimenticare che molti suoi lavori si trovano in alcune città italiane e in Francia, Inghilterra, Russia, Grecia. Ma non c’è soltanto muralismo nella sua vita artistica.
Le sue grandi capacità si esprimono anche con la ceramica. “Tutto ciò mi riporta agli anni dell’infanzia quando con mamma lavoravo la pasta. Allora ho la sensazione che la mente parli direttamente alle mani che sanno come muoversi sulla creta. Lo ammetto, la materia mi regala nuova gioia e libera ulteriormente la mia creatività”. Nel laboratorio di Tinnura ogni oggetto viene rigorosamente realizzato a mano, modellato al tornio e poi decorato: tra le sue creature ci sono soprattutto le donne, sas feminas: è l’omaggio di un’artista, brava e sensibile, al mondo femminile sardo.