Spesso chi vuole entrare a far parte di una setta satanica non ha chiari concetti filosofici del gruppo. Agisce forse per spirito evasivo nei confronti della società, quasi certamente per un particolare interesse verso ciò che appare bizzarro, suggestivo, fuori dalla norma, oppure per un’infinità di motivazioni personali rafforzate dall’accumulo di frustrazioni nell’ambiente familiare, tra gli amici o nel mondo del lavoro. Insoddisfazioni e immancabili difficoltà della vita, se prese al rovescio, si tramutano in fattori che potrebbero logorare lo spirito e nel peggiore dei casi indeboliscono i soggetti più sensibili.

 

Il libro Nero profondo di Marcello Polastri, giornalista-speleologo cagliaritano, tratta il tema di un viaggio nel regno del satanismo, un incalzare di fatti di cronaca che tornano d’attualità e si riannodano gli uni agli altri in un girone infernale che cattura sempre più persone.

 

Anche in Sardegna, nell’ultimo decennio, il culto satanico ha fatto irruzione un po’ ovunque: casolari abbandonati, chiese profanate, boschi e cavità sotterranee hanno restituito indizi su riunioni segrete e riti. Quello delle sette è un mondo in continuo movimento. La diffusione delle pratiche occulte nella nostra società rappresenta un problema in continua espansione. Gli sconfitti e coloro che hanno perso la speranza di vedere migliorare la propria vita sono attratti dall’ignoto e cercano di trarre vantaggio da potenze misteriose.

 

”L’uomo tenta di raggiungere il potere servendosi del maligno”. Il satanismo è il culto di Satana e delle potenze del Male, interpretate dalla letteratura biblica come la componente fondamentale che tende ad allontanare l’uomo da Dio. Nel Medioevo esisteva un’ampia ritualità satanica che si manifestò attraverso atteggiamenti volgari e irridenti ai riti cristiani. Si parlò di messe nere celebrate da preti rinnegati che recitavano preghiere alla rovescia e capeggiavano sette dedite alle orge sacre. Nel corso delle messe si praticava il sacrificio umano e degli animali il cui sangue e altri liquidi organici venivano bevuti dagli adoratori del demonio e utilizzate per fatture, filtri e incantesimo, dopo aver recitato formule magiche.

 

Ci colleghiamo qua all’inizio della famosa caccia alle streghe che ancora oggi rappresenta uno degli angoli bui della storia dell’Occidente cristiano. Torture, interrogatori, massacri di donne e uomini considerati maghi, streghe e fattucchiere, si allargano con la disperata ricerca e successivo rogo di libri di medicina e raccolte di ricette a base di erbe selvatiche perché credute magiche o erbe del diavolo.

 

Nell’isola sono poco più di venti le sette religiose accusate di perseguire finalità illecite. L’autore, attraverso l’indagine, svela parecchi lati oscuri sull’adorazione di Satana, sia antica che moderna, e analizza le cause e gli effetti del Male attraverso la storia delle civiltà del passato.

 

Documenta crimini, violenze e pratiche tuttora adottate. Ancora: omicidi e suicidi rituali noti a livello mondiale, fatti nazionali e soprattutto i fatti sardi di Borore, Fluminimaggiore, Carbonia. Nel libro non passa inosservata la prefazione scritta dal Monsignor Ottavio Uteri, esorcista e direttore del Caris ma anche la chiusura dell’autore è degna di plauso per la capacità di racchiudere in poche battute il vero nocciolo del problema.

 

L’attualità dell’argomento vien dato dall’ultimo fatto accaduto nell’agosto ultimo scorso, quando a Villacidro cinque giovani hanno profanato alcune tombe di persone decedute per morte violenta. Tra le tombe profanate c’è anche quella dello scrittore villacidrese, Giuseppe Dessì. Il suicidio a Villacidro è una cosa seria, fonte di tragedie sempre più numerose. I giovani sono le prede ideali delle sette sataniche. È un fenomeno in grande ascesa e soprattutto da non sottovalutare. Davanti a notizie di questo calibro ciò che stupisce è la giovanissima età. Ragazzi allo sbaraglio, privi apparentemente di ogni valore umano, pronti a sacrificare ciò che di più sacro ci sia. Ma cosa spinge a tali comportamenti?

 

Ragazzi alla ricerca di un modello netto, identificatorio, difficile da trovare soprattutto all’interno della società. Si sentono quindi fortemente attratti dalla setta satanica e dal messaggio che lancia: una felicità facilmente raggiungibile. Ragazzi deboli, insicuri, tristi e incompresi.

 

Nelle sette i ragazzi riescono a trovare emozioni molto forti e grandi, tali da riuscire a  dimenticare il grande vuoto e dolore che li afflige. È quasi naturale porsi la domanda: ma alla base di tutto, cosa c’è?  È possibile trovare una soluzione per eliminare e far decadere queste pratiche illecite?

 

Ai giorni d’oggi vi è un costante fenomeno di decadimento dei legami familiari e sociali. I giovani hanno bisogno di modelli di riferimento positivi e in mancanza di questi, perdersi tra i modelli negativi è troppo facile.