Il processo contro i generali del Poligono Interforze del Salto di Quirra si farà, anche se a processo andranno solo i generali. Prosciolti invece i tre membri della commissione del Ministero della Difesa, il generale Giuseppe Di Donato, il dirigente Vittorio Sabbatini e il maggiore Vincenzo Mauro, e quattro esperti dell’Università di Siena, Francesco Riccobono, Giuseppe Protano, Fabio Baroni e Luigi Antonello Di Lella, accusati dello stesso capo di imputazione dei militari rinviati a giudizio. Sono stati prosciolti anche due chimici della Sgs Italia, Gilberto Nobile e Gabriella Fasciani, accusati di falsità ideologica aggravata in atto pubblico, il medico del Poligono, Pierluigi Cocco (omissione dolosa e aggravata di cautele contro infortuni e disastri, omissione di atti d’ufficio, ostacolo aggravato alla difesa da un disastro e favoreggiamento aggravato), l’ex sindaco di Perdasdefogu Walter Mura (ostacolo aggravato e favoreggiamento) e e il responsabile del Servizio di prevenzione e protezione del Poligono, il tenente Walter Carta (omissione dolosa).

 

È infatti dell’11 luglio 2014 la sentenza emessa dal Tribunale di Lanusei. Subisce dunque un arresto la strategia di Stato incentrata sulla superperizia di Mario Mariani, in cui si afferma che “sulla base dei campioni di suolo ed acque prelevati, non siamo in presenza di un disastro ambientale”.Come è emerso dalle relazioni degli avvocati di parte civile e dalle denunce dei comitati che da anni si battono contro l’occupazione militare in Sardigna, nella superperizia non venivano comprese le analisi sulle acque, sugli animali e sul cibo e gli strumenti utilizzati per la ricerca delle sostanze tossiche non risultano idonei.

 

Il Fronte Indipendentista Unidu ritiene che nessun processo contro l’occupazione militare in Sardigna possa avere un risultato positivo se non si prepara per tempo una forte mobilitazione popolare.

 

Facciamo perciò appello a tutte le forze indipendentiste sane, ai comitati di difesa del territorio riuniti sotto il cartello “Non Bruciamoci il Futuro”, ai progressisti, ai pacifisti conseguenti, ai sinceri democratici affinché si stabiliscano al più presto i termini di un’ampia e decisa mobilitazione popolare da svolgersi a settembre.

 

La mobilitazione dovrà partire dalla risoluta opposizione al decreto legge del 25 giugno 2014 sull’equiparazione delle aree militari ai siti industriali in materia di tollerabilità all’inquinamento.